Wednesday 30 April 2008

In viaggio






Parto in viaggio per qualche mese in cerca di un po' di amore.

Ogni tanto scrivo e pubblico perchè è l'unico motivo per rendermi interessante con le donne.

No country for old men








Acerra (in provincia di Napoli) è presente sulle cartine geografiche perchè ha il suo proprio inceneritore, la cui bruttezza è pari solo al Duomo che la classifica invece come città, ed entrambi la tingono di una fosca coltre di veleno dovuta all'ammontare di monnezza che viene fuori dalla bocca di chi vi vegeta nei pressi. Gli hobby dei giovani includono borseggio, cazzeggio, sorseggio di campari gin al Bar Tortora e scoprire quanti c'entrano su un motorino o riescono ad infilare la parola "omme 'e merd" (uomo di merda) all'interno di una normale conversazione.
Acerra ricorda molto da vicino il paese di "No Country For Old Men" dopo che Javiem Bardem ha massacrato tutti, ha riempito i fori di cemento armato e s'è buttato in politica. Quando vai in una qualsiasi città del far-west alle 9 di sera trovi fuorilegge urlare e pisciare sul territorio su cavalli fiammanti (magari soffermandosi di tanto in tanto in mazzate di gruppo senza senso), ma quando vai nella città dove sono nato troverai questo e altro 24 ore al giorno.
Ci sono anche aspetti positivi: Acerra può vantare una posizione strategica al centro di deliziosi boschi e prati di mozzarelle, e se ti rubano la macchina è l'unico posto dove ti viene in mente di cercare. E' la città giusta se sei a caccia di merce rubata o droga tagliata, e se riesci a sopravvivere puoi anche gioire dei giovani locali sfrecciare in tre sulla sella di un Piaggio usato, molto probabilmente il tuo. Solo i più meritevoli salgono sull'autobus ad Acerra.
Dieci anni fa dopo aver aspettato un'ora alla fermata che porta in una delle tre direzioni che si ramificano dal centro - Casoria, Poggioreale, Afragola - chiesi al conducente se il Comune avesse intenzione di offrire un giorno un servizio decente. "Decente quanto vi meritate". Andavo a Casoria per un'intervista di lavoro.
Quando tutto questo finì, domandai all'intervistatore (un ragazzo che si credeva più divertente di me) com'era lavorare a Casoria. Mi disse: "Meglio che nel paese da dove vieni. Solo un ferito e due rapine quest'anno". Faceva ridere: era il 24 di gennaio.
Acerra-Casoria è un viaggio interessante, sebbene con grande tristezza debba ammettere che non v'è alcun motivo per ritornarci, dal momento che tutti coloro che conoscevo in quei sei chilometri del destino sono morti ad Afragola oppure sono finiti in direzione Poggioreale.
Se risparmi sul biglietto dell'autobus, e decidi di andare a piedi, hai una buona possibilità di acquistare droga con maggior calma, essere rapinato oppure nel migliore dei casi ferito da uno sciame di piccioni radioattivi (quando qualcuno mi dice che il paese da dove vengo fa veramente schifo lo rimprovero sempre di essere troppo buono).
Se ogni mondo è paese, come si dice in giro e come mi hanno adesso convinto, Acerra non è l'unico buco di merda in questa nazione che non mi appartiene. E la più crudele soddisfazione che riesca a consolarmi, di tutti quegli anni che ho buttato via come monnezza nell'inceneritore, è augurare a questa gente di essere governata da Silvio Berlusconi.

Maledetta primavera





Nel dicembre del 2006 afferro la storia della mia vita (96 pagine che per dimenticare nascondo sempre nel cassetto dei preservativi) e decido di farla leggere a una cinquantina di editori.
Dodici mi propongono una pubblicazione a pagamento che aggira pericolosamente la mia vita sui tremila euro scarsi ogni cento pagine, una trentina non ritiene vantaggioso nemmeno vendermi a me stesso e uno infine mi risponde per insultare. Il resto può pubblicare gratis col 5% del ricavato in beneficenza ai poveri da liquidare sul mio conto corrente il 31 marzo del 2009.
Stampare un libro in Italia mi ha dato la sola soddisfazione di ricominciare a finire di scrivere la seconda parte della mia vita sperando di non finirla prima che finisca la mia vita.
Un numero impressionante di letterati ha cominciato regolarmente a cercarmi (sono gli unici) chissà perchè credendo che io sia uno di loro. Gente meno povera di me (che campo non solo di stenti dell'anima) e poesie sul dolore con una valutazione sui 2000 euro, per lasciare che mi masturbi quasi gratis mentre glielo mettono nel culo.
Tra questi c'è una ragazza siciliana che ha scritto la sua vita in un libro dal titolo "Sotto il mio punto di vista": da alcuni giorni mi perseguita perchè vuole che le dica se questo stramaledetto punto di vista valga davvero i 1800 euro che ha pagato alla Kimerik Editore, quando a me ne avevano chiesti 1300 e neanche avevo mai davvero vissuto con un punto di vista.
Il suo è un drammone shakespeariano tra gli aranceti del Sud che dura il doppio della mia vita in città sfiorando le 200 pagine. Due genitori perfidi e insensibili e una Giulietta che adesso mi supplica con "un giorno diventeremo ricchi, Antonio, dobbiamo crederci" e chiude con la certezza che, almeno per il momento, i genitori di Romeo dopo la pubblicazione del libro le hanno fatto causa per 500.000 euro.
E' il libro consigliato per questa stagione ed è in vendita coi saldi se riuscite a trovarlo entro l'inverno.
Tra tutte le stagioni la primavera è, per un ateo, quella più difficile per scrivere qualcosa di intelligente. La maggior parte delle religioni è così ben organizzata da usare la primavera come metafora della vita: gli uccelli cantano, le uova si schiudono, gli spacciatori muoiono, i fiori si aprono, i siciliani sognano di scappare dalla miseria, i mafiosi governano, i morti resuscitano e i comunisti si estinguono. Un ateo - ancora peggio se fallito - non può trovare nessun sollievo in questi giorni.
Tutta la politica è legata ai valori della primavera: quando adesso incontro un americano, per capire fin dove è lecito spingersi ad odiarlo (cioè se sia democratico o repubblicano) è ora impossibile trarre certezze da vecchi logori pregiudizi che valgono per tutte le stagioni (tipo quanti soldi mi nasconde in banca), ma piuttosto bisogna chiedere quante volte al giorno vada in chiesa. Più della metà dei voti di Bush proviene da "white evangelicans": Dio è sempre presente per la gente e le domande importanti.
Ma c'è qualcosa di persino peggio di Dio ad aspettarmi: in Italia sono odiato dal 58% dei giovani, dal 72% dei cattolici e dalla quasi totalità delle casalinghe. In Inghilterra sono odiato da tutte queste categorie con in più gli inglesi.
In primavera, nel quartiere protestante dove mi sono rifugiato dai cattolici, è tutto un fiorire di incensi, predicatori, statue del Budda, valori della famiglia, rivoluzionari e stranieri che puoi trovare di miglior qualità in qualsiasi altra parte del mondo.
Ragazze grasse e svestite di dodici anni fanno equilibrismo sui binari dei loro tacchi, chiedendosi se sia davvero questo quello che la gente chiama un approccio moderno e l'integrazione, e quando loro - col gravoso peso dell'anima e del culo - troveranno finalmente qualcuno che - comprandole a peso - possa davvero capirle per quello che sono.
In primavera porto con me venti sterline da dare ai neri per ricevere un pezzo di legno scuro avvolto in una pellicola per alimenti impossibile da fumare. I negozi fanno enormi profitti dalla cultura capitalista e anti-capitalista e la gente aspettando l'estate è sempre più depressa anche se, dietro l'angolo, c'è sempre il miraggio della stagione ideale con le sue famiglie perfette e l'odore di buste piene di shopping, dove i più vecchi vanno a votare e morire.

K




L'abuso di eccitanti e sonniferi, combinato agli insulti ricevuti da una ragazza importante come conseguenza delle prime due, mi hanno finalmente fatto scoppiare il cervello.
E' ora di meditare.

Tuesday 29 April 2008

Talento sprecato









Sangue, saliva, sudore e una goccia di sperma sono in vendita al prestigioso Harvey Nichols. Il profumo, "Sécrétion Magnifiques", costa 76 sterline ogni spruzzata. Il consumatore ideale - dicono nella pubblicità qualsiasi cosa questo voglia significare - "è l'uomo che si ritiene veramente alternativo a qualsiasi cosa scontata e contro il sistema pur rimanendo genuino".
Ad un elettore medio italiano che si ritrovi su internet alla ricerca di un genuino motivo per spruzzare sperma (pregno di sudore e con abbondante salivazione causata da disordine da stress post-traumatico pre-campagna elettorale), e finisca per sbaglio tra i profumi del sito di Harvey Nichols (in mezzo a creme per le rughe da 300 sterline), non resta nient'altro da fare che lasciarsi andare alle più fantasiose figurazioni sui più agghiaccianti segreti del mercato, durante tutto il periodo della campagna elettorale, seguito da abbondanti perdite di sangue successivo alle elezioni. Di tutti i politici italiani (pregiudicati e non) che mi procurano salivazione, sudore e rigonfiamento testicolare di sperma (tranne la mancanza di sangue è questo il segreto dei laboratori per una ottima spruzzata di "Sécrétion Magnifiques"), l'unico che mi provoca una perdita mestruale è Marcello Dell'Utri. Condanna in primo grado a Milano a due anni di reclusione per frode fiscale e false fatturazioni con Publitalia; indagato per banda armata, concorso esterno in associazione mafiosa; condannato per tentata estorsione ai danni di un imprenditore trapanese con la complicità del boss Vincenzo Virga (la Terza Corte d'Appello di Milano conferma la condanna a due anni). Condanna a due anni di libertà vigilata, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento dei danni alle parti civili: tutta Palermo. Adesso s'è riciclato politico per salvarsi il culo e dice cose essenziali tipo: "Non è una lobby quella dei gay, è soltanto una potenza". Dell'Utri è uno che ha terrorizzato fino alla morte il mafioso Vittorio Mangano, morto in prigione per non morire ammazzato (definendolo "un eroe" perché condannato in primo grado all'ergastolo senza tirarsi dietro lui e Berlusconi). E' uno che dice di aver conosciuto tutti i pentiti di mafia e di non averne trovato uno pulito (ma come gli vengono queste cose?). Quello che i libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della resistenza, saranno revisionati soprattutto per non dimenticare l'olocausto dei gay. Questo mentre continua a fare campagna elettorale attiva e uno dei punti chiave del programma è un "esame di sanità mentale per i magistrati": una legge che in qualsiasi altra nazione sarebbe la barzelletta che fa più ridere di Berlusconi. La decisione che mi costringe ad andare a votare (per il meno peggio) è dettata dall'impressione che quando una nazione permette a uno come Dell'Utri di esporre allegramente il suo punto di vista, di raccontarmi quello che pensa come se sia normale esserne interessati, le basi della democrazia e la mia pelle smettono di emanare fetore solamente usando violenza o (se pacifisti) votando contro. Che Marcello Dell'Utri sia finalmente cambiato in meglio, passando dall'altra parte e scoprendo di essere nient'altro che un mafioso omosessuale represso, non mi provoca nessuna salivazione e/o sudorazione (o sperma). Non mi importa assolutamente niente: ho l'impressione di aver cominciato a prenderlo nel culo prima di lui. Alle elezioni io voto contro il consumatore ideale di "Sècrètion Magnifiques": contro l'uomo che si ritiene veramente alternativo alla giustizia, al sistema, alla legge, ai pentiti sporchi e a tutte le altre cose scontate, compreso l'elettore e compreso me, sempre rimanendo il frocio attivo.